collezione in permanenza


 

 

“Museo Fausto Duca”

Comune di Serra San Quirico, con InArte ed International Watercolor Museum

Comunicato stampa 

 


Il Comune di Serra San Quirico inaugura il “Museo Fausto Duca” – domenica 24 marzo, alle ore 16:00 Da un’idea dell’artista stesso, a lungo ragionata con il Sindaco di Serra San Quirico Tommaso Borri e l’Amministrazione Comunale, in coordinamento  con Anna Massinissa e l’Associazione InArte, curatore del Museo.

 

L’Artista Fausto Duca, serrano di nascita, ha espresso la volontà di donare una collezione di 22 opere al Comune di Serra San Quirico, quale omaggio alla sua terra ed a costituzione di un Museo permanente, che sia continuità del Museo Internazionale dell’Acquarello, già presente a Fabriano dal 2017. L’Amministrazione Comunale di Serra San Quirico, che da anni segue il percorso artistico dell’Artista, ha scelto i Salottini di Palazzo Piccioni, adiacenti la Sala Consiliare, quale luogo preposto all’allestimento della permanenza delle opere.

Palazzo Piccioni è l’edificio seicentesco, ex oratorio dei Padri Filippini, gioiello architettonico ubicato in Piazza del Comune, o Piazza della Libertà, centro storico di Serra San Quirico”. L’edificio è attuale sede della Sala Consiliare, della Biblioteca Comunale e dell’Università degli adulti. La collocazione della Collezione Fausto Duca nei Salottini del Palazzo, consolida la sede quale depositaria della Cultura comunale.

L’inaugurazione del Museo è fissata per domenica 24 Marzo, alle ore 16:00 – preceduta da una conferenza illustrativa dell’operato artistico del Maestro Fausto Duca, presso l’auditorium della Chiesa di San Filippo. La collezione, per volontà stessa dell’artista, è collaterale e coordinata con International Watercolor Museum in Fabriano, alla cui direzione è stato delegato l’allestimento. La collezione è donata al Comune di Serra San Quirico nell’intento di costituire un Museo permanente, dedicato alla pittura ad acqua su carta ed intitolato a Fausto Duca che tanto ha lavorato in questo settore sia come artista che come Maestro.

La collezione è composta da nr. 22 opere inedite, 19 opere con tecnica ad acquarello e 3 opere con tecnica ad olio, a testimonianza del percorso artistico del Maestro. La collezione è già catalogata da International Watercolor Museum come segue:

Olio 1. Ginestre - 1998 2. Nei dintorni, d'estate - 1998 3. Rose gialle - 1998
Luna 4. Spruzzi lunari - 2017 5. Vicino al lago - 2015
Innovativi 6. Ginestra 2016 7. Tornado 2018 8. Giardino d'inverno 2018
Fiori 9. Peonie e Camelie 10. Oleandro 11. Fiori: camelie bicolore
Marine 12. Vele in cielo 2019 13. Cielo e mare 2018 14. La pesca 2018
Borghi 15. S. Domenico a Fabriano 2018 16. Case di paese 2018 17. Notte di luna 2018
Paesaggi 18. Orizzonti 19. Sassi 20. Alba 21. Giornata di vento 2017 22. S. Vicino, la montagna In allegato informazioni biografiche e breve antologia critica dell’Artista Fausto Duca

 

Fausto Duca - biografia

Nato a Serra San Quirico, vive e lavora a Falconara. Autodidatta, all’arte del disegno e della pittura ad olio si è dedicato fin dall’adolescenza. Fu il critico romano Piero Papini a scoprire l’originalità nell’opera del giovane artista con il suo apprezzamento. Sono seguiti importanti impegni con diverse gallerie d’arte, dove si è formato culturalmente rafforzando il rapporto tra l’artista e la natura che lo circonda.

Con la maturità sente il bisogno di ampliare le sue conoscenze tecniche e riscoprire una propria identità artistica dedicandosi all’acquarello e alle sue possibilità espressive.    Durante la lunga carriera, espone in numerose mostre collettive e personali e conduce attività di workshop e di formazione permanente a Falconara, Jesi, Ancona e Fabriano, senza mai trascurare di curare le relazioni umane e di dedicarsi a crescere nuove generazioni di artisti ai quali insegna oltre alla tecnica pittorica,

l’amore per l’Arte e per la bellezza.      Il Maestro Fausto Duca è amato ed apprezzato non solo nella sua terra, ma anche da un pubblico vasto, che raggiunge attraverso le attività nazionali ed internazionali condotte insieme a FabrianoInAcquarello. Di recente pubblicazione l’articolo con cui approda in Cina, pubblicato dalla giornalista Gao Wiaoming.


Fausto Duca - Antologia critica

Anna Massinissa – curatore della Mostra “Il Cuore negli occhi” a Fabriano, nel 2011 e a Serra San Quirico, nel 2012

E pensare che viviamo l’era della comunicazione visiva, siamo abituati a colori magici, video a tutto tondo, animazioni dagli effetti più e più eclatanti, rumore visivo, luci, sorprese, nulla è impossibile, le grandi dimensioni, le immagini più evolute. Poi… un acquarello di Fausto e si sente solo il rumore del cuore.

Nulla ha più lo stesso valore. Paradosso: senti il cuore negli occhi. E tutti i tuoi sensi catalizzati lì, su un umile foglio di carta che diviene il centro del mondo, oltre ogni realtà virtuale.

Fausto Duca, nasce con la pittura ad olio su tela. Solo nella sua maturità artistica abbraccia la sfida dell’acquarello su carta. Adotta la tecnica, la personalizza, ne diviene assoluto protagonista; con umiltà ma con tutta la passione che merita l’arte quando viene applicata con tanta maestria.

Fausto Duca, in contro tendenza col mondo artistico italiano della sua generazione, rende l’acquarello un’arte maggiore, lo sviluppa, lo spiega, lo condivide, ci contamina – ma soprattutto lo interiorizza in una intimità solo sua, che quindi ci regala facendoci parte di un mondo più vero.

Solo paesaggi, solo natura. Pochi semplici strumenti, colori selezionati e scelti con cura. L’acqua. La carta morbida, ruvida, marcata, pesante, anche di piccola dimensione: ma quella vera, intonsa, che fa onore alla nostra terra. Un’esortazione, una sfida al coraggio di vedere al di là del vedibile, alle emozioni, appunto con il CUORE negli occhi.

 

Fabrizio Moscè – dalla Mostra “Il Cuore negli occhi” a Serra San Quirico, nel 2012

L’acquerello, più di ogni altro genere pittorico, vive di una vita propria in parte indipendente dalla mano dell’artista. Ciò perché la tecnica risponde in maniera sempre diversa alle condizioni ambientali del momento quali temperatura, grado di umidità, tipo di carta, qualità del pigmento. In altre parole l’acquerello ha un’anima, un istinto vitale che il pittore mediocre o alle prime armi generalmente tende a soffocare nel disagio di non poter dominare completamente l’evoluzione del dipinto.

Un empasse che solo pochi artisti riescono a superare. Fausto Duca fin dalle prime opere ha sempre dimostrato di rispettare l’energia intrinseca del pigmento liquido imparando nel tempo a sfruttarne le grandi potenzialità. Le opere, infatti, trasudano di questa vitalità pura, mai imbrigliata, sempre sapientemente cavalcata o incanalata per esaltare il pathos descrittivo delle composizioni.

E’ questo che rende unica e affascinante la produzione artistica di Duca inserendolo a pieno titolo nella rosa degli acquerellisti di respiro internazionale.

 

Silvia Agabiti Rosei – dalla Mostra “Il Cuore negli occhi” a Serra San Quirico, nel 2012

Tenui pastelli che tratteggiano dolcemente il paesaggio ed esplosioni cromatiche che odorano di passione.

L’acquarello di Fausto Duca, nativo di Serra San Quirico e residente a Falconara, vive di questa dicotomia creativa, espressione su carta della poliedricità dell’animo e di un artista che ha manifestato la propria evoluzione interiore attraverso una tecnica raffinata e intrisa di poesia.

I colori, talvolta diluiti in volute aeree, confluiscono gli uni negli altri, creando suggestioni di elementi, di terra, di aria, di acqua e di fuoco, ma anche di chiome arboree sfiorate dalla luce e di un tenue messaggio antropico ammantato di natura. E sempre i colori, protagonisti indiscussi dell’acquarello, emergono ancora vivacissimi e profondi, accostandosi vicendevolmente in emozioni che toccano il cuore passando per gli occhi, come suggerisce il titolo della splendida mostra “Il Cuore negli Occhi”

 

Silvia Civerchia – dalla Mostra “Il Cuore negli occhi” a Serra San Quirico, nel 2012

La mostra racconta il paesaggio e la natura morta di Fausto Duca: delicatissime evocazioni, brani lirici sulla leggerezza della percezione. Attraverso la tecnica dell’acquerello Duca esplora il transitorio e gli regala un senso.

Da voce ai più timidi riflessi di luce, accarezza inedite trasparenze, cogli l’anima fragile di ogni fiore: tutto prende vita negli occhi di chi guarda e si lascia vivere, solo per rivelarsi immediatamente evanescente, privo della materia che lo sostiene e dileguarsi nelle trame della tela.

Immagini fuggitive, che sembrano fatte della stessa materia dei sogni o dei ricordi, si condensano nello sgardo per un breve attimo, poi si perdono e svaniscono.

Non sembra un caso che l’acqua, del mare, del fiume, di una cascata o di uno stagno, rappresenti, per il suo moto continuo e per la sua capacità di riflettere e assorbire la luce, uno dei soggetti costanti nel paesaggio di Duca, eppure sempre nuovo nel suo dialogo con gli altri elementi compositivi. In un celebre romanzo, Baricco ci regala l’immagine di un pittore che dipingeva il mare con l’acqua del mare: Duca sembra dipingere i fiori e le foglie con il fluido vegetale che li compone e li alimenta, declinando armoniche vibrazioni tattili. Immobili paesaggi cittadini, silenti marine, vedute crepuscolari, ci immergono in un’atmosfera di fiaba, dove tutto può accadere ma nulla è così reale da apparire concreto. E’ piacevole abitare questo mondo lieve, suggerito e mai svelato, dipinto in punta di pennello da un poeta dell’effimero.

 

Ada Donati

Acqua, cieli, riflessi, orizzonti lontani e spazi assorti. Parvenze, evocazioni tra sogno e segno, tra realtà e dissolvenza, forma contenuta e “Forma Fluens”.

Escursioni lungo un borderline. La pittura di Fausto Duca , oltre ad offrire immagini di grande suggestione ed eleganza, ci svela un lessico, non verbale, dello spirito in cerca d’assoluto. Ce lo dicono le atmosfere rarefatte, le pacate stesure immerse in un silenzio contemplativo, le tonalità diafane ma al tempo stesso ricche di intensa e vibrante luminosità. Osservare queste immagini comporta assai più che una fruizione estetica, ci rende partecipi di un’esperienza spirituale.

 

Ada Donati

La pittura ad acquerello è la più magica delle arti se si pensa che ad essa si richiede di controllare, dirigire, dare forma e colore ad una materia che per sua natura non ne ha.

Pensare alla padronanza, alla duttilità, all’inventiva con cui Fausto utilizza questo mezzo indocile richiama alla mente l’antica dottrina del Tao nel suo significato di ‘acqua che scorre’.

Fausto conduce il suo particolare TAO con grande abilità e senso estetico in modo da creare sorprendenti policrome metamorfosi che danno vita a cieli cupi, luminose specchianti distese lacustri, recessi ombrosi, boschi autunnali, roghi...riesce perfino ad ‘incendiare’ l’acqua, e con questo corto-circuito porta a compimento l’anello della creazione.

 

Athos Geminiani

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La produzione pittorica di Duca ovviamente tocca, come è naturale, e come non potrebbe essere altrimenti, tutti i temi in cui un pittore sente di potere esprimere le proprie impressioni; ma in taluni egli supera se stesso: e indaga allora le fabbriche, in cui la drammaticità dell’ambiente si traduce in orizzonti spettacolari, dai fumi lattiginosi tradotti con una varietà infinita di campiture coloristiche struggenti quanto altamente comunicative.

Per accennare, soltanto accennare, poi, al terribile incendio: un fatto di cronaca, vissuto in prima persona. Anche qui l’intensa trasposizione si realizza attraverso un impianto coloristico forte, unito ad un tratto sovrapposto deciso e pieno, che riesce a concentrare e quindi, a suscitare la tensione violenta dell’evento. Una pittura concreta, non priva affatto però di quella fantasia cromatica che solo la potenzialità della macchia acquerellata, se supportata però da un’esperienza quale quella conquistata nel suo “fare” da Duca, riesce ad offrire.

Così fioriscono i più recenti lavori: quei sottoboschi marchigiani in cui la rigogliosa natura viene riproposta con profondità di pensiero e con un’espressione di colori in un gioco multiforme, trascinante quanto seducente.

Una pittura ispirata, sempre, quella di Duca, in cui il fascino maggiore e più rilevante è dato proprio dalla potenzialità di una lettura a più piani. Una pittura che non lascia mai, veramente mai, indifferenti.

 

Paolo Principi

Danza il pennello con tratto sicuro e corposo eppure profonda emerge un’evanescente realtà che è segreto palpito dell’animo. Sereno è l’equilibrio cromatico e l’enigma rimane: se tutto ciò sia il segno di una pacata saggezza o la nostalgia di un’armonia perduta. Nella sensibilità poetica attraverso l’ occhio della pittura compare e scompare una realtà che si dilata fin quasi a dissolversi per ritrovarsi invece in una dimensione più solida e reale. Impalpabili schizzi di luce che sfuggono dalla prigione della materia come tenui sogni nella profondità dell’ emozione.

 

Luigi Santini

Come definire l’indefinito? Come riempire qualcosa con un vuoto? Sembra impossibile che l’Artista Fausto Duca ci riesca. Dalla tavolozza del Maestro scaturiscono le nebbie di un oblio che non è mai sconosciuto. Cosa dire di tante trasparenze che tanto mostrano e tutto nascondono? A ben guardare, in questa arte non c’è contraddizione, ma l’esaltazione di quelle immagini della natura che fuoriescono dalla cornice e che spaziano oltre il profondo.           

 

 

InArte Associazione CulturaleFabrianoInAcquarello head office

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